INTOSSICAZIONE DA METALLI PESANTI
I metalli pesanti sono classificati come elementi chimici la cui densità risulta maggiore di 5 grammi per centimetro cubo e numero atomico superiore a 20 In base agli effetti fisiopatologici i metalli in traccia possono essere suddivisi in due gruppi:
1° gruppo: elementi essenziali per la vita in quanto implicati in importanti processi metabolici. Sono arsenico, cobalto, cromo, rame, fluoro, ferro, iodio, manganese, molibdeno, nichel, selenio, silicio, stagno, vanadio e zinco
2° gruppo: elementi tossici per gli organismi viventi anche a basse concentrazioni. Sono alluminio, argento, cadmio, mercurio, cromo, piombo e uranio.
Veniamo a contatto con i metalli pesanti più di quanto possiamo immaginare:
- inquinamento acquifero, atmosferico e del terreno, causato da fonti naturali come le eruzioni vulcaniche e combustioni, ma soprattutto da scarichi urbani, industriali, marittimi, aerei e agricoli
- sostanze chimiche di sintesi contenute negli alimenti (conservanti, coloranti, antimuffa etc) e nei prodotti della cosmesi e dell' igiene personale.
- mangimi industriali e cure farmacologiche preventive negli allevamenti intensivi.
- fertilizzanti, concimi e pesticidi.
Il bioaccumulo avviene principalmente attraverso due meccanismi insidiosi.
Nel primo caso, accumuliamo metalli, perché il corpo non riesce a detossinarsi autonomamente, a causa di disfunzioni organiche o per sovraesposizione all’allergene.
Nel secondo caso, accumuliamo metalli per un principio di compensazione e adattamento, che si attua quando i minerali vitali scarseggiano e il corpo li sostituisce con il metallo facente funzione simile, collocandolo nei siti di legame degli enzimi e dei sistemi enzimatici.
In questo caso le funzioni vitali e metaboliche procedono, ma gli organi coinvolti non funzionano correttamente e nel tempo alterano le proprie strutture e le funzioni biologiche, fino a degenerare dando origine a svariate patologie.
Il nostro corpo quotidianamente combatte le aggressioni esterne, si avviano processi di attacco alle cellule malate e vengono eliminate le sostanze tossiche attraverso gli organi emuntori. Quando il nostro sistema è in difficoltà o debilitato, questa “pulizia” non avviene correttamente, creando una progressiva intossicazione generale o limitata a un apparato. Supportare ciclicamente il corpo con terapie disintossicanti e antiossidanti, è una delle forme preventive più adeguate, che vanno strutturate e mirate, in base a cosa vogliamo “ripulire”.
Nel caso di intossicazioni da metalli pesanti, invece si procede con una terapia Chelante.
La chelazione può essere sia chimica che naturale, la prima viene utilizzata in casi di intossicazioni gravi, la seconda è quella più utilizzata e indicata a tutte le persone che vogliono comunque dare un supporto integrativo al corpo.
Quando si parla di intossicazioni da metalli pesanti, si pensa che il problema riguardi solo i soggetti esposti a particolari condizioni ambientali, come le intossicazioni da uranio impoverito nei territori post bellici o quelli degli operai del settore petrolchimico o altre situazioni estreme.
In realtà l’accumulo di metalli pesanti nel corpo umano, è più frequente di quanto si immagini, a prescindere da condizioni ambientali estreme, esse causando disfunzioni a carico dei vari organi, che spesso non vengono identificate come tali, fino a degenerare in malattie e patologie talvolta anche molto gravi.
La patologia più diffusa è sicuramente l’ allergia al nickel e al cobalto, in notevole aumento nei paesi industrializzati, ma le forme più subdole sono i danni a carico del sistema endocrino e neurovegetativo. Basti pensare, ad esempio, che sono stati riscontrati: un accumulo di alluminio nei pazienti affetti da Alzheimer (studio pubblicato sulla rivista medico-scientifica americana “Lancet”), una relazione tra il mercurio e l’autismo in età pediatrica, un’ attinenza tra l’eccesso di cadmio-piombo e la sclerosi amiotrofica, oltre a varie patologie che vedremo dettaglio più avanti nella trattazione.
Solo negli ultimi decenni ci si è resi conto della pericolosità per l’uomo di questi metalli, il cui impiego massiccio in ambito edile, industriale e alimentare, ha generato fonti di inquinamento tali, che oggi arginarne i danni e cercare metalli alternativi non così pericolosi per l’uomo, richiede tempo e un notevole impegno economico.
Come non ricordare che per decenni è stato fatto largo e indiscriminato uso dell’amianto sia nell’edilizia, sia nell’industria, prima di accorgerci che questo comunissimo metallo è stato una tra le più frequenti cause di tumori al polmone e di altre gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio e non solo.
Ma cosa sono i metalli tossici?
I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa e silente nel nostro organismo, attraverso canali assolutamente naturali, quali l’alimentazione, l’ aria, l’acqua e il contatto epidermico e rischiamo, quindi, di intossicarci in modo del tutto inconsapevole non rendendoci conto dei pericoli a cui siamo esposti.
Ogni giorno ingeriamo metalli: attraverso i pesticidi utilizzati in agricoltura; mangiando carne proveniente da allevamenti di bestiame sottoposto a vaccini e implementazioni alimentari a base prevalentemente chimica; bevendo l’acqua delle condotte, altamente medicata e a contatto con tubature spesso vecchie che rilasciano micro particelle di metalli; attraverso la contaminazione derivata dalla raffinazione e confezionamento dei prodotti alimentari (scatolame, prodotti in brick di cartone che all’interno hanno una pellicola di alluminio, etc); e infine attraverso l’uso indiscriminato dei farmaci. Oltre all’ingestione, siamo costantemente a contatto con fonti che rilasciano nell’aria sostanze nocive e causano intossicazione attraverso l’inalazione: lo smog, il rilascio nell’atmosfera delle scie chimiche, i fissativi di alcuni colori industriali nel tessile, il costante contatto con oggetti in metallo, i prodotti per l’igiene personale e cosmesi contenenti petrolati e parabeni, etc.
Per meglio inquadrare la problematica, è però opportuno distinguere, tra metalli pesanti e in traccia, entrambi potenzialmente tossici, ma importanti e in parte necessari a basso dosaggio, per gli esseri viventi.
Definiamo metalli pesanti quegli elementi chimici la cui densità sia maggiore di 5 grammi per centimetro cubo. Sono naturalmente presenti nel nostro ecosistema e anche nel nostro organismo.
Definiamo “elementi in traccia” o “metalli in traccia”, quella parte chimica presente nei fluidi biologici degli organismi viventi e nel suolo, in concentrazioni inferiori a 1 μg per grammo di peso e che pertanto entrano nella nostra catena alimentare.
Nelle giuste concentrazioni, sono indispensabili per l’essere umano, ma la caratteristica che li rende pericolosi è la loro tendenza ad accumularsi lentamente e progressivamente nelle ossa, negli organi quali fegato, reni, polmoni, sistema endocrino, nei tessuti connettivi, nel cervello e nel liquido intracellulare .
Si assumono per inalazione, contatto e ingestione e vengono eliminati tramite la pelle (sudore), le vie polmonari, l’urina e le feci.
In base agli effetti fisiopatologici i metalli in traccia possono essere suddivisi in due gruppi:
1° gruppo: elementi essenziali per la vita in quanto implicati in importanti processi metabolici. Sono arsenico, cobalto, cromo, rame, fluoro, ferro, iodio, manganese, molibdeno, nichel, selenio, silicio, stagno, vanadio e zinco
2° gruppo: elementi tossici per gli organismi viventi anche a basse concentrazioni. Sono alluminio, cadmio, mercurio, cromo e piombo
Perché si accumulano nel nostro organismo?
Il bioaccumulo avviene principalmente attraverso due meccanismi insidiosi.
Nel primo caso, accumuliamo metalli, perché il corpo non riesce a detossinarsi autonomamente, a causa di disfunzioni organiche o per sovraesposizione all’allergene.
Nel secondo caso, accumuliamo metalli per un principio di compensazione e adattamento, che si attua quando i minerali vitali scarseggiano e il corpo li sostituisce con il metallo facente funzione simile, collocandolo nei siti di legame degli enzimi e dei sistemi enzimatici.
In questo caso le funzioni vitali e metaboliche procedono, ma gli organi coinvolti non funzionano correttamente e nel tempo alterano le proprie strutture e le funzioni biologiche, fino a degenerare dando origine a svariate patologie. Un esempio è dato dal piombo che sostituisce il calcio nel cervello, il cadmio che sostituisce lo zinco e l’alluminio che sostituisce il magnesio.
Questo meccanismo di compensazione diventa un arma a doppio taglio, poiché per emergenza, è il nostro stesso organismo che consente l’ingresso ai suoi nemici e li posiziona proprio nelle componenti più vitali e indispensabili.
La detossicazione
Il nostro corpo è una macchina perfetta, ogni giorno combatte le aggressioni esterne e cerca di porvi rimedio, senza che noi ci rendiamo conto di ciò che avviene all’interno del nostro organismo. Si avviano processi di attacco alle cellule malate, attraverso il nostro sistema immunitario e vengono eliminate le sostanze tossiche attraverso gli organi emuntori. Quando il nostro sistema è in difficoltà o debilitato, questa “pulizia” non avviene correttamente, creando una progressiva intossicazione generale o limitata a un apparato.
Supportare ciclicamente il corpo con terapie disintossicanti e antiossidanti, è una delle forme preventive più adeguate, che vanno strutturate e mirate, in base a cosa vogliamo “ripulire”
Nel caso di intossicazioni da metalli pesanti, invece si procede con una terapia detta Chelante. I chelanti sono delle molecole che hanno la struttura chimica simile alle chele di un granchio, afferrano e si legano ai metalli velenosi, per portarli fuori dall’organismo, facilitandone la naturale espulsione.
La chelazione può essere sia chimica che naturale, la prima viene utilizzata in casi di intossicazioni gravi, la seconda è quella più utilizzata e indicata a tutte le persone che vogliono comunque dare un supporto integrativo al corpo, volto alla disintossicazione e al riequilibrio generale.
La terapia naturale si compone come un puzzle, nel creare un nuovo stile di vita.
Si presta attenzione all’alimentazione, di cui parleremo ampiamente, alla riduzione delle esposizioni ai fattori inquinanti negli ambienti domestici, alla scelta dei prodotti da utilizzare per l’igiene, alle semplici regole di vita quotidiana, dove non ci rendiamo conto che stiamo esponendo il corpo ad un fattore di rischio, all’uso curativo delle spezie e le integrazioni di fitocomposti specifici per le varie tipologie di disintossicazioni.
Il nostro sistema immunitario è costantemente attaccato da varie forme di intossicazioni, ma con piccoli accorgimenti e con periodiche “manutenzioni” possiamo evitare l’insorgere di tante patologie. Non è necessario arrivare a contrarre una malattia o accusare un malessere, per prendersi cura del nostro corpo, non limitarsi a osservare e curare l’aspetto esteriore . Come la mattina ci laviamo prima di affrontare la giornata, impariamo a pulire e sostenere l’organismo dal suo interno, inevitabilmente la vostra salute e il vostro aspetto né trarranno beneficio. Ricordare il principio dove “L’esterno riflette l’interno!”